Disturbi psichici

Si sono portati a termine con successo degli esperimenti usando il metodo EMDR per curare la dipendenza. Il dottor Michael Hase (Germania) ha sviluppato un procedimento terapeutico che ha dimostrato di funzionare. Nella prima fase, un protocollo specifico si mette in atto per trattare il craving (necessità impellente, desiderio irresistibile di consumare). In una seconda fase, il protocollo EMDR è usato per il trattamento aggiuntivo di ricordi dolorosi e/o traumatici del passato che hanno potuto causare la dipendenza.

La dipendenza cronica comporta un trattamento suppergiù lungo, anche con l’EMDR, secondo la gravità del caso e lo stato di degrado fisico e sociale del soggetto.

I traumi acuti si superano spesso attraverso un processo di guarigione naturale e perciò non richiedono necessariamente un trattamento. Tuttavia, nella fase acuta molte persone si sentono impotenti; esse sono invase da immagini negative dell’episodio traumatico e ne soffrono intensamente. L’EMDR ha diversi protocolli efficaci per l’intervento nella fase acuta. Il metodo permette di fare scomparire velocemente le immagini intrusive e di prevenire anche la comparsa di sintomi che segnalano uno stato di stress post-traumatico (PTSD).

L’ADHD (disturbo di deficit di attenzione/iperattività) è un quadro complesso che, come suggerisce il suo nome, consiste principalmente di questi sintomi: disattenzione, impulsività e iperattività (facoltativo). L’EMDR non può curare questa sindrome, ma il metodo può alleviare i sintomi e ridurre gli effetti collaterali.

L’EMDR può anche svolgere un ruolo utile nel trattamento di eventi stressanti che peggiorano i sintomi. Inoltre, i sintomi stessi producono spesso esperienze di fallimento, reazioni depressive, blocchi di apprendimento, ecc., che l’EMDR può aiutare ad affrontare.

Diversi studi hanno dimostrato che il metodo EMDR è stato in grado di ridurre i sintomi delle persone inclini alla violenza, anche pedofili, che sono pronti a farsi curare. Ronald Ricci, scienziato americano, è riuscito a ottenere una riduzione dello stato di eccitazione dei pedofili mentre guardavano le fotografie di bambini per affrontare la questione dei propri abusi traumatici e sviluppare l’empatia per il bambino sofferente e soprattutto ferito dentro di sé.

Le persone depresse cronicamente hanno vissuto spesso esperienze dolorose, ad esempio eventi traumatici e/o ferite psichiche in contatto con altre persone che non hanno potuto digerire e che sono stati registrati in modo disfunzionale, come le esperienze di svalutazione, umiliazione e costante superlavoro.

Queste esperienze inducono distorsioni cognitive e di conseguenza il soggetto tende a svalutare e soffre di una scarsa autostima.

Il metodo EMDR è del tutto appropriato per i casi di depressione. La depressione diminuisce in modo generale attraverso l’eliminazione delle sue cause o della riduzione dell’impatto, cioè sbloccando i ricordi registrati in modo disfunzionale e raddrizzando le distorsioni cognitive.

È importante fare notare su questo punto uno studio pilota in corso molto promettente per l’uso dell’EMDR nei casi di depressione, vale a dire una esperienza con casi di pazienti scelti casualmente e controllati e condotta in cinque paesi europei per diverse centinaia di pazienti.

L’EMDR è un metodo provato per curare i disturbi alimentari se fa parte di un trattamento complessivo. Esso consente da un lato di affrontare i traumi che hanno contribuito ai disturbi alimentari e da un altro a rielaborare gli avvenimenti o le idee sconvolgenti su questi disturbi.

Nel caso della bulimia, il ripristino del controllo degli impulsi può essere un punto di partenza per il metodo EMDR.

Se il disturbo di conversione è stato causato da uno o diversi eventi disturbanti o traumatici, il sintomo in questo caso potrebbe essere visto come un sintomo post-traumatico, e l’EMDR può essere il metodo indicato. Tuttavia, questo dipende dalla gravità del disturbo di conversione. Se non è possibile evidenziare gli eventi all’origine del disturbo di conversione, si consiglia di analizzare con lo psicoterapeuta EMDR se questa tecnica potrebbe essere utile e/o opportuna.

L’attacco di panico induce nel soggetto delle reazioni eccessive di paura con sintomi vegetativi: tachicardia o aritmia cardiaca, una sensazione di soffocamento e/o di costrizione a livello del petto, sudorazione, vertigini, tremori, nausea, ecc. Le persone soggette avranno paura e cercheranno di evitarli con un comportamento di evitamento. Gli attacchi di panico sono spesso accompagnati da agorafobia (paura di certi luoghi che dovrebbero essere evitati per quanto possibile).

Fino a poco tempo fa, la terapia comportamentale, con o senza farmaci, era stata considerata la più efficace. Tuttavia, diversi studi hanno dimostrato che l’EMDR è stato altrettanto convincente. Il vantaggio dell’EMDR è che non insegna soltanto al soggetto a gestire la sua paura, ma gli permette anche di rielaborare i ricordi di eventi d’ansia che sono stati registrati in modo disfunzionale.

Si è scoperto che l’EMDR funziona anche quando gli attacchi di panico non sono causati da eventi traumatici o scatenanti, o che non sono conosciuti. La chiave è una preparazione accurata prima del trattamento (processing). Il successo del trattamento dipende in larga misura dalla corretta preparazione del soggetto all’emergenza di forti emozioni durante il processing. Costatazione particolarmente incoraggiante: i risultati positivi ottenuti sono?

L’utilizzo dell’EMDR con persone con disturbi dissociativi è stato oggetto in passato di una contro-indicazione. Tuttavia, gli studi di casi più recenti hanno dimostrato che l’EMDR può essere uno strumento utile per il trattamento di questi disturbi nelle seguenti condizioni: uno stato sufficientemente stabile del paziente, una buona esperienza del terapeuta sia dell’EMDR e dei disturbi dissociativi (e in particolare la teoria della dissociazione strutturale della personalità), sia dell’uso di protocolli specifici in primo luogo sulle risorse.

Le ricerche più recenti l’hanno dimostrato che abbinato alla terapia cognitivo-comportamentale, il metodo EMDR è particolarmente efficace nel trattamento degli DOC. Si rivela di grande aiuto, soprattutto nella regolazione delle emozioni e per alleviare il soggetto durante gli episodi di esposizione.

L’EMDR è un metodo particolarmente indicato se il trauma è il fattore che ha scatenato il DOC.

L’EMDR è un metodo indicato se il problema sessuale è stato causato da eventi traumatici o perturbanti, perché in questo caso i sintomi possono essere intesi come un sintomo post-traumatico e trattato come tale.

Molti studi di casi hanno dimostrato l’efficacia dell’EMDR per alleviare i dolori fantasmi in persone con amputazioni. Il modello di F. Shapiro concettualizza questo tipo di dolore come frutto di un’integrazione incompleta dell’esperienza traumatica dell’amputazione e talvolta dell’incidente che ha portato all’amputazione. L’EMDR consente di ritrattare questa esperienza traumatica che si traduce con dolori provati a livello dell’arto amputato. Gli studi disponibili hanno dimostrato in circa due terzi dei soggetti una diminuzione notevole o una scomparsa dei dolori dopo un trattamento EMDR, e spesso dopo un breve periodo. Sembrerebbe che il trattamento di un dolore fantasma alla gamba sia più facile da trattare che di un braccio.

Si distingue tra dolore periferico e centrale.

Il dolore periferico ha un’eziologia organica. È causato ad esempio da un nervo stirato, crampi muscolari, una lesione dei tessuti, un’ustione, un’infezione, ecc.

Il dolore centrale non ha una causa diretta, chiaramente diagnosticata, nell’organismo. In altre parole, è un dolore che si prova senza nessuna ragione fisica apparente. Il dolore centrale è un dolore memorizzato, non trattato, registrato nella “memoria del dolore”.

Se il dolore è il frammento di memoria di un trauma, l’ EMDR è il metodo consigliato. È utile per fare un lavoro preliminare sulla memoria che ha attivato il dolore, prima di affrontare il dolore stesso.

L’EMDR non è la terapia di scelta nei casi di dolore periferico perché non può trattare il dolore stesso. Invece può contribuire ad alleviare gli effetti stressanti indotti dal dolore, per esempio la paura, il panico o la depressione. La riduzione dello stress permette al soggetto, secondo il caso, di modificare l’esperienza e la valutazione del dolore.

Un esame medico è indicato normalmente nei casi di emicrania. Oltre alle misure su come evitare i fattori trigger (la consumazione di certi alimenti, dall’alcool), le strategie di gestione dello stress, l’attività fisica regolare, ecc., l’EMDR può essere un complemento molto utile nel trattamento di emicrania.

Un protocollo EMDR specifico per l’emicrania (EMDR integrato), sostenuto scientificamente, è stato sviluppato negli Stati Uniti. In una seduta la terapia ha dissipato l’emicrania acuta nel 95% dei soggetti. A più lungo termine il trattamento mira a ridurre la frequenza, l’intensità e la durata delle emicranie. Il protocollo offre dei buoni risultati clinici.

Le fobie sono paure patologiche, irrazionali, di certe situazioni o pratiche, certi oggetti, animali o persone (ad esempio, la paura di volare, la paura del vuoto o la claustrofobia; la paura degli uccelli o degli insetti; la paura di andare dal dentista o dal medico, ecc.).

L’EMDR è un metodo provato per il trattamento di fobie. Certi studi hanno anche dimostrato che l’EMDR è stato più efficace di un approccio cognitivo-comportamentale (esponendo la persona con l’oggetto della sua paura), se la fobia è scattata da un evento traumatico.

Per la coppia che desideri avere figli, l’infertilità è una questione di profonda angoscia e tristezza. La terapia EMDR, associata alle risorse tecniche, può aiutare a vivere meglio questa fase della vita dolorosa, spesso costellata da delusioni, e ridurre lo stress indotto dagli interventi e procedimenti dolorosi medici. Inoltre è chiaro dalle esperienze cliniche che il metodo EMDR ha portato a un aumento delle gravidanze nelle coppie diagnosticate sterili.

L’EMDR per bambini ha dimostrato essere efficace come per gli adulti, a condizione che sia eseguito da un terapeuta specializzato e sia adeguato all’età del bambino. L’EMDR s’inserisce anche molto bene nella terapia del gioco.

L’EMDR è indicato principalmente per il trattamento di traumi, ma può anche essere una buona scelta per trattare traumi occasionali (incidente stradale, operazione chirurgica stressante, ecc.) vissuti da bambini ben protetti dalla famiglia. Tuttavia, anche in questi casi apparentemente “semplici”, l’adeguatezza del metodo EMDR deve essere valutata attentamente. Lo sviluppo di un rapporto di fiducia stabile con il giovane soggetto è essenziale.

In caso di un trauma grave e/o cronico, e se la famiglia del bambino è anche interessata, la situazione è diversa. Il bambino avrà probabilmente bisogno di una terapia più lunga e completa. L’EMDR può quindi essere utilizzato come coadiuvante/supplementare.

L’EMDR può essere applicato ai bambini con altre malattie dell’elenco (ADHD, OCD, paure, depressioni, disturbi alimentari, dolori, ecc.).

L’ostetricia racchiude un grande potenziale di esperienze traumatiche. Un aborto spontaneo, un bambino nato morto, come anche le IGV sono delle esperienze che possono essere vissute come eventi traumatici. Allo stesso modo, i problemi o gli episodi di stress durante la gravidanza e/o il parto, e le complicazioni alla nascita, possono traumatizzare. Come nel caso di altri traumi, l’EMDR ha un ruolo fondamentale.

I migliori atleti e artisti, ma anche i manager e i dirigenti che occupano posizioni di responsabilità, sono generalmente sottoposti a una pressione molto alta: la pressione di essere esposti al pubblico, l’obbligo di soddisfare certe aspettative, di avere successo… Se non riescono a gestirla bene, questa pressione può indurre la paura di fallire in situazioni decisive. L’EMDR è un metodo efficace per trattare la paura e ridurre lo stress. Contribuisce anche a soddisfare le esigenze eccessive che il soggetto può avere con se stesso e insegnargli a prendere distanza dell’ideale di perfezione.

Il modello de l’EMDR parte dal principio che gli eventi vissuti durante l’infanzia o l’adolescenza, anche in età adulta, possano avere un’influenza sulla percezione di se stessi. L’EMDR può essere uno strumento molto efficace per affrontare i problemi di autostima perché cerca le situazioni che sono all’origine e le rielabora.

Anche se ci sono pochi studi su quest’argomento, l’EMDR può essere molto utile per aiutare le persone con problemi relazionali. Il modello EMDR parte dal principio che gli eventi vissuti durante l’infanzia o l’adolescenza, anche in età adulta, spiegano in parte come un individuo s’impegna nelle relazioni sociali, di amicizia o di amore. Attraverso la ricerca dell’origine dei problemi attuali e la rielaborazione, il metodo EMDR consente di ottenere effetti interessanti sui problemi relazionali attuali.

Finora non si è fatta nessuna ricerca sull’uso dell’EMDR per la schizofrenia. Tuttavia, le persone che soffrono di schizofrenia possono avere vissuto delle esperienze perturbanti o dei traumi suscettibili di aver esacerbato i loro sintomi o contribuito a che scattino. Se si aiuta a rielaborare i ricordi di questi eventi, l’EMDR può ridurre lo stress e i sintomi associati. In questo campo, l’EMDR deve essere praticato da un terapista qualificato, e soltanto quando il soggetto è stabilizzato e prende i farmaci adeguati. Queste conclusioni derivano da rapporti di casi e feedback di medici, ma le ricerche devono ancora essere condotte per verificarle.

Si applicano le stesse osservazioni e raccomandazioni agli altri disturbi psicotici e bipolari.

L’EMDR può essere un approccio interessante per affrontare i problemi che provocano il burnout, ad esempio la difficoltà a dire “no” (in modo che la persona si ritrovi sovraffaticata ed esausta), i conflitti o le situazioni di vita che superano le capacità di adattamento e d’integrazione della persona, ecc.

Questo stato è caratterizzato dalla paura generalizzata e persistente, i timori e l’eccessiva preoccupazione per i problemi e le situazioni della vita quotidiana, ad esempio la paura di un incidente o di una malattia che può influenzare la persona stessa o la famiglia. Lo stato di ansia impedisce di vivere normalmente. Spesso, la persona ansiosa ha paura della sua paura, ciò che aggrava il disturbo e rende la vita ancora più difficile. Si nota anche regolarmente in questi individui dei sintomi fisici quali tachicardia, sudorazione, vertigini, letargo, spasmi, dolori addominali e altro ancora.

Il disturbo d’ansia può essere causato da fattori sociali e genetici, ma può manifestarsi dopo un’esperienza traumatica.

Lo stato d’ansia ha raramente una causa fisiologica. Se l’analisi medica esclude questo caso, il metodo EMDR è adatto per aiutare la persona a ridurre e gestire l’ansia.

Gli eventi preoccupanti e gli infortuni fanno parte della vita degli esseri umani. Invece un trauma è una lesione psichica di tale intensità che il nostro sistema d’integrazione psichica è superato e siamo pieni di un senso d’impotenza e paura per la nostra esistenza. Tali eventi sono atti di aggressione di qualsiasi tipo (stupro, attacchi, presa di ostaggi, abuso o esperienze di guerra), incidenti, eventi o disastri naturali con la conseguente minaccia per la vita.

Tali eventi gravi portano a una scarsa codificazione della percezione di questa situazione nel nostro cervello. Attraverso i ricordi codificati in modo disfunzionale, il trauma psichico comporta dei sintomi psicologici e somatici specifici. Ad esempio, può provocare l’iperattivazione cronica del sistema nervoso vegetativo con un nervosismo continuo, ma anche delle tensioni o un aumento della frequenza cardiaca. Inoltre, i sintomi intrusivi sono anche tipici. L’effetto che ha sulla gente che soffre il trauma, anche se si trova da qualche tempo al sicuro, è quello di sentirsi così bombardata dalle immagini, i pensieri o gli incubi, che abbia l’impressione che la situazione di minaccia persista o abbia luogo adesso.

I sintomi di evitamento appartengono anche al PTSD: i sintomi che servono all’evitamento di scatti d’iperattivazione emotiva, quali il ritiro sociale, gli stati d’ansia, la sensazione di gelo emotivo, le malattie psicosomatiche o l’uso abusivo di sostanze psicoattive.

Tutte le situazioni difficili non comportano disturbi mentali. Con il tempo siamo in grado d’incorporare circa tre quarti di un trauma, da soli o in relazione con le persone intorno a noi. Invece questa integrazione non è fatta per circa un quarto dei traumi: i ricordi specifici del trauma, codificati in modo disfunzionale, restano divisi e il sistema di elaborazione delle informazioni rimane bloccato. Da questo punto in poi si sviluppano sintomi e disturbi. L’EMDR è un metodo molto efficace e protettivo per rielaborare ricordi codificati in modo disfunzionale, ciò che porta a una cura o almeno a un miglioramento sensibile dei sintomi.

L’EMDR è uno dei metodi psicoterapeutici di prima scelta per il trattamento del PTSD, riconosciuto e sostenuto da studi scientifici su larga scala.

L’acufene o tinnito – la percezione soggettiva di un suono o un rumore senza lo stimolo acustico esterno – può avere diverse cause. Queste devono essere stabilite da un medico specializzato e il soggetto trattato all’occorrenza. La ricerca suggerisce che l’acufene sorge dal tentativo del cervello di compensare il deficit di udienza che attiva eccessivamente il sistema uditivo centrale. Le fasi di vita difficili o stressanti possono fare scattare o rafforzare il tinnito idiopatico. I soggetti che ne soffrono si sentono spesso fragili e impotenti. L’acufene può generare l’insonnia, così come certi stati di depressione o ansia.

Secondo il tipo di acufene, l’EMDR può essere il trattamento giusto. Come trattamento psicosomatico tenterà di riequilibrare il sistema di elaborazione delle informazioni, ciò che avrà un effetto anti-stress. Il soggetto riprende il controllo di se stesso e il tinnito può diminuire o persino scomparire.

Alcune persone traumatizzate sviluppano dei sintomi dopo esperienze traumatiche ripetute, di solito sorte nell’infanzia.

Si parla di stato di stress post-traumatico complesso (ESPTC) o di disturbo post-traumatico complesso.

In molti casi, le persone diagnosticate con ESPTC non hanno i sintomi principali di vittime di violenza prolungata ad eccezione che abbiano problemi tipicamente associati al trauma (ricordi registrati in modo disfunzionale, sintomi di PTSD). Per essi sono particolarmente difficili da gestire i propri affetti, così come le relazioni con se stessi e gli altri. Essi possono anche soffrire altri disturbi, ad esempio ansia, depresione, dipendenza, somatizzazione, disturbi dissociativi, ecc.

Dato che i disturbi conseguenti a un ESPTC sorgono da una gestione disfunzionale dei ricordi, l’EMDR è particolarmente adatto per questi casi, nonostante, il trattamento debba iscriversi in una terapia complessiva.

Un gran numero di studi di casi ha dimostrato l’efficacia dell’EMDR in caso di stress post-traumatico complesso.